Definizione delle faccette

Storia delle faccette in ceramica

 

Faccette eseguite 19 anni fa, nel 1995, dal Dr. Alessandro Fedi.
Come già da noi descritto, fino a non molti lustri fa le frustrazioni dei dentisti con forte senso estetico erano frequenti: i materiali dentari da restauro e/o le tecniche di sbiancamento non erano tali da permettere la realizzazione del sogno di donare un sorriso davvero splendido e naturale alle persone che lo richiedevano. Le soluzioni erano giocoforza poco efficaci.


La definizione di sorriso hollywoodiano probabilmente non deriva solo dai sorrisi mirabili mostrati dagli attori odierni, ma risale agli anni ’30. Sembra infatti che il primo dentista che abbia pensato e realizzato sottili faccette provvisoriamente adese ai denti sia stato il Dr. Charles Pincus di Beverly Hills : l’articolo scientifico in cui se ne fa menzione risale al 1938 e s’intitola compiutamente “la costruzione della personalità della bocca” a sintetizzare ante litteram come personalità e vita sociale della persona possano essere migliorate dagli effetti importanti sul sorriso generati dalla composizione artistica di forma, colore e posizione dei denti. In realtà non si trattava di faccette vere e proprie come le intendiamo oggi ma di un overlay, del tutto simile all’attuale mock-up. Questo come si può leggere più avanti è una mascherina in resina acrilica fabbricata secondo le indicazioni scaturite da un processo creativo che l’odontoiatra estetico inizia dopo l’ascolto dei desideri della persona e dopo l’analisi dei dati oggettivi colti dalla visita diretta, dallo studio delle foto e delle radiografie. Questa mascherina conforma un nuovo sorriso una volta apposta sui denti in modo assolutamente provvisorio. Il Dr. Pincus non poteva al suo tempo andare oltre: il suo scopo era di rendere possibili agli attori cinematografici dei primi piani con un sorriso sano e bianco: all’epoca, infatti, non esistevano materiali estetici per i restauri dentali, che nel migliore dei casi venivano effettuati in oro anche sui denti anteriori. Ma ancora nei nostri studi d’oggi, eseguito con tecnica sicuramente migliorata, il suo overlay è utile nella programmazione di una ricostruzione estesa del sorriso con faccette per predefinire in accordo con la persona interessata al trattamento importanti parametri di forma, colore e posizione dei denti rispetto alle labbra e al volto.


L’Hollywood Smile nasce quindi allora e prosegue oggi ad essere fenomeno di costume coinvolgente la nostra società, ma si deve aspettare il 1975 perché un dentista francese di nome Rochette proponesse l’uso di restauri adesivi in ceramica per i denti anteriori, contribuendo in modo importante a fondare la tecnica di restauro con faccette in ceramica incollate ai denti con resina composita ibrida. È interessante notare che è proprio il connubio di due materiali già esistenti la vera novità e non l’invenzione di un materiale nuovo a dare la svolta all’ uso sicuro delle faccette dentali estetiche. Il loro uso congiunto permette infatti di eliminare i difetti e di enfatizzare i pregi. Si sa infatti che le vetroresine di comune utilizzo negli studi odontoiatrici, che si possono utilizzare per restauri dentali diretti cioè eseguiti sulla poltrona del dentista immediatamente, sono soggette a riduzione del proprio volume quando la loro massa sia eccessiva e ad espansione termica (non andrebbero usate infatti per restauri di grandi dimensioni) per il fenomeno della contrazione da polimerizzazione mentre la ceramica dentale sarebbe di per sé fragile. Di converso le resine presentano il vantaggio di una ottima adesione ai tessuti duri dentali e le ceramiche dentali sono superiori ad esse per estetica e inalterabilità. Usate insieme le loro caratteristiche positive si esaltano e quelle negative quasi si annullano facendo delle faccette in porcellana incollate con resine fluide ibride ai denti il restauro ideale non solo per estetica ma anche per robustezza e funzionalità.


Nel caso dei denti anteriori le faccette in ceramica estetiche presentano rispetto ad una corona integrale in ceramica il vantaggio per niente trascurabile di preservare la superficie palatale che presenta l’ingegneria naturale ideale per conferire solidità ai denti anteriori superiori nei contraccolpi coi denti opposti e nella masticazione.

Definizione delle faccette moderne in ceramica

 

Faccette ceramiche moderne: cura ricostituente dei denti.
In definitiva le faccette sono oggi sottilissime lamine di ceramica, dei gusci di porcellana incollati sulla superficie dei denti. L’ideale spessore delle faccette varia da 0.3 mm a 0.6 mm. Se ben progettate, ben eseguite e ben incollate determinano un risultato ideale: ricostituiscono un dente perfetto, solido e durevole. La durata delle faccette può superare i quindici anni: le faccette dentali in porcellana sono molto resistenti. Inoltre, le faccette in ceramica non si macchiano e la loro manutenzione è nel solco di quella di routine con poche accortezze aggiunte.


Se la natura non è stata generosa con l’aspetto dei denti o se sono in seguito intervenuti fattori scolorenti, usuranti o destruenti l’odontoiatria estetica permette di trasformare denti scoloriti, denti scuri, denti macchiati, denti usurati, denti fratturati , denti malformati come i denti conoidi, denti leggermente storti , denti sovrapposti, denti spaziati e diastemati, denti insomma decisamente antiestetici in denti belli sani forti fino alla composizione di un sorriso individualizzato ideale e corrispondenti ai desideri della persona . Tutto questo in un tempo variabile dal quasi immediato (faccette in una unica giornata) al ragionevolmente veloce (faccette in pochi giorni) a seconda dei casi, con tempi più lunghi solo se concomitino problemi di cure particolari dei denti come carie avanzate, granulomi o difetti gengivali da correggere. Normalmente è quindi di un giorno o pochi giorni il tempo necessario per fabbricare questi sottili gusci in porcellana, così sottili da essere stati paragonati alle unghie finte o alle lenti a contatto per il loro spessore inferiore al millimetro. È proprio questa sottigliezza che rende il risultato finale naturale e mimetico e che spesso, ma non sempre, permette di non scalfire minimamente la superficie visibile del dente da rivestire: ovvero le faccette vengono progettate per essere incollate alla superficie naturale non ridotta dalla preparazione col trapano. L’incollaggio della faccetta al dente è così resistente da farlo considerare irreversibile, a meno che non si voglia demolire la faccetta con strumentazione rotante (il trapano) con tutte le possibili attenzioni che tale operazione intuitivamente comporta. La qual cosa si fa quando per vetustà o incidenti traumatici la faccetta debba essere sostituita, in genere non prima di dieci- quindici anni.


Caratteristiche ricostituenti dei denti delle faccette in ceramica o porcellana
Le faccette in porcellana, come abbiamo su esposto, rappresentano oggi la migliore possibilità di realizzare una cosmesi assolutamente naturale dei denti inestetici. La porcellana è infatti il materiale più biomimetico nei casi in cui venga sostituita o reintegrata una vasta porzione di sostanza dentale. Non solo per l’alta resa estetica, ma anche per la capacità di restaurare la rigidità dentale e garantire la funzionalità meccanica della corona dentale. Non così si comportano le faccette estetiche in composito o vetroresina che, a fronte di un costo minore di laboratorio, per la maggiore espansione termica ed elasticità producono quasi sempre un’estetica inferiore e una maggiore facilità di distacco. Le caratteristiche fisico-chimiche delle ceramiche dentali variano secondo il tipo di ceramica adottata. La ceramica tradizionalmente usata è quella feldspatica ed è con essa che di solito si ottengono i risultati migliori, più individualizzati. È comunque possibile oggi usare porcellane pressofuse come base per ulteriori cotture di rifinitura gestite con attenzione d'artista dal tecnico ceramista.

Diversi tipi di ceramica per le faccette

 

Il dentista estetico e il ceramista odontotecnico possono scegliere tra ceramica fusa vetrosa quando il valore del colore non sia troppo elevato, ceramica presso fusa, molto resistente e per questo spesso utilizzata per produrre un nucleo centrale su cui poi effettuare una caratterizzazione estetica con una successiva cottura di porcellana, ceramica fresata a macchina da blocchetti di ceramica di elevatissima qualità utilizzando impronte digitali rilevate con sistemi foto ottici di rilevamento. Presentano diversi vantaggi di tempi e costi a fronte di una anatomia un po’ semplificata e una uniformità di colore nella produzione standard ma divengono eccezionali se realizzate direttamente nello Studio da un vero ed ispirato dentista estetico che sappia individualizzare le ceramiche con tutte le caratteristiche integrabili nel caso specifico. È quindi possibile una caratterizzazione individualizzata successiva, ottenuta con una seconda cottura. Per la versatilità del sistema e la possibilità di ridurre i tempi e quindi i costi è già evidente nel tempo presente che questa metodica diverrà il sistema più usato se non l'unico nell'immediato futuro.


Ceramica feldspatica: nel recente passato in mani abili è stata la porcellana che offriva le maggiori possibilità di gestire le caratteristiche del colore come croma, tinta e valore e la riproduzione di caratteristiche anatomiche subliminali per l’osservatore come la tessitura superficiale. La tessitura superficiale è una delle più importanti caratteristiche della morfologia dei denti perché conferisce al dente naturale quei mirabili effetti di riflessone e deflessione della luce che andranno a caratterizzare la struttura e la forma del restauro rendendolo davvero simile ad un dente naturale integro e sano.


Qualunque sia il tipo di ceramica selezionato dal dentista estetico secondo criteri di efficienza e efficacia in rapporto a tempi e costi in ordine alla soddisfazione finale del paziente e propria, con il loro uso si avranno vantaggi incomparabili nella realizzazione di uno splendido sorriso.

Diversi vantaggi delle ceramiche dentali per le faccette

 

Eccellente estetica: ci siamo già diffusi ma ribadiamo la possibilità di gestire nella faccetta caratteristiche ideali di colore come luminosità, saturazione e contrasto oltre a transfluenza, fluorescenza, opalescenza e luminescenza. E riguardo alle forme riprodurre aspetti essenziali della microgeografia di superficie come la tessitura delle linee o strie di Retzius determinate durante la formazione del dente per l’apposizione circolare dei cristalli d’idrossiapatite che costituiscono lo smalto.

Reintegrazione della solidità strutturale del dente: ottenuta sostituendo ottimamente la rigidità dello smalto naturale anche quando questo si è usurato, eroso o fratturato. Contrariamente a quanto temuto dai pazienti, gli studi e la clinica confermano che le faccette non indeboliscono i denti ma incrementano la funzionalità biomeccanica della corona.

Resistenza all’assorbimento dei liquidi: la ceramica dentale a differenza dei materiali compositi, è inalterabile esteticamente nel tempo perché non permette alcun assorbimento di liquidi colorati e no.

Resistenza all’abrasione: Le porcellane dentali sono resistenti all’abrasione da spazzolamento e all’usura da contatto dentale. Inoltre, è possibile ridurre ed annullare la loro abrasività verso in denti naturali conferendo loro una durezza simile a quella dello smalto dentale.

Resistenza dell’adesione al dente: si è notato, specialmente per le porcellane feldspatiche, una fortissima adesione alla superficie smaltea dei denti, tale da produrre quei favorevoli effetti biomeccanici suddescritti sulla resistenza del dente stesso.

Salute gengivale: L’assenza di metallo permette di collocare il margine di contatto col dente all’esterno delle gengive (preparazione iuxta o sopragengivale) invece che all’interno del solco gengivale (preparazione intrasulculare) ed un controllo della finitura del sigillo del restauro ceramico col dente. È infatti tipico del restauro dentale con ceramiche incollate un aspetto esteticamente gradevole della festonatura gengivale e una concomitante eccellente salute parodontale.

Di contraltare possiamo indicare i costi immediati delle faccette piuttosto elevati. Ma occorre considerare che i vantaggi su esposti rendono evidente che si tratta di un investimento duraturo in estetica e funzione e che il costo ripartito nel tempo per anno di durata diviene addirittura esiguo rispetto ad altri tipi di restauro statisticamente più fragili e potenzialmente meno efficaci per la salute del dente che può andare incontro ad ulteriore lesione (per esempio una carie secondaria o una frattura da restauro con vetroresina troppo esteso).