Estetica dentale

L'estetica dentale e del sorriso nell'estetica del volto

Estetica dentale e del sorriso. Estetica del volto. Estetica del corpo.
In un vocabolario moderno possiamo riscontrare questa definizione di estetica:” Insieme dei fattori richiesti ed accettati dal gusto e dal sentimento del bello”. E tutti sappiamo che, volenti o nolenti, la ricerca del bello permea la nostra società. La bellezza del nostro corpo è infatti un indubbio fattore privilegiato per il senso di sicurezza personale perché rende più facili e privilegiate le relazioni interumane.

Ma, con tutta la importanza che vediamo attribuita nelle riviste glam o gossip al lato B, nelle relazioni normali è fondamentalmente l’estetica del volto che gioca un ruolo di primo piano nelle relazioni tra persone: il suo aspetto con l’espressività intensa dello sguardo e della bocca può rivelare il pensiero prima ancora delle parole.
Infatti, secondo il noto antropologo Desmond Morris, quando le persone si incontrano soffermano il loro sguardo per il 90% del tempo sugli occhi e sulla bocca alla ricerca di una codifica di socievolezza senza aggressività: ed è con un bel sorriso che la bocca esprime tutta la valenza dell' estetica dentale.
E’ quindi ovvio che nelle statistiche psico-sociali il desiderio di miglioramento estetico sia centrato, per quanto riguarda il volto, sul sorriso: sette volte più di un lifting e cinque volta più di una blefaroplastica secondo un’indagine dell’AAP (American Academy of Periodontology). Un’altra indagine, queta volta dell’AACD (American Academy of Cosmetic Dentistry) evidenzia che tutti gli adulti (99.7%) ritengono che il sorriso rappresenti un importante strumento di comunicazione e presentazione. Il 96% degli adulti intervistati ritiene che un sorriso piacevole renda una persona più attraente ad individui dell’altro sesso. Il 75% degli adulti intervistati ritiene che un sorriso poco attraente possa pregiudicare il successo nell’ambito della propria carriera professionale.
Le imperfezioni dentali conferiscono minore sicurezza psicologica per via del sorriso deturpato che non incoraggia certo la persona che ne è affetta a dispiegarlo.
Un sorriso candido e ampio espresso da denti sani, bianchi, proporzionati ed allineati in un bell’arco ampio e circondato da belle labbra è da ritenere la più potente arma di comunicazione in tutte le relazioni umane, in amore e nel lavoro.


La mia idea dell'Estetica dentale? Personalmente ho idea di un bel sorriso come di una bella e compiuta scenografia: i denti sono gli attori (e gli incisivi centrali gli attori protagonisti), le gengive sono lo sfondo e le labbra sono le tende che chiudono e schiudono la scena. Ma lo si può immaginare anche come una tavolozza di colori: un bel sorriso in cui il rosso vermiglio delle labbra fa da cornice sullo sfondo rosa delle gengive al contrasto bianco e splendente dei denti! E ancora non è così semplice: la forma dei denti, il colore di ciascun dente, la trasparenza dei denti frontali, l’opalescenza dello smalto del dente, la fluorescenza e la luminescenza di ogni dente dovrebbe essere massima; l’allineamento dei denti e la loro esposizione ben calibrata alla conformazione delle labbra, le gengive appena visibili e sane in un loro disegno armonico.


Tutti sappiamo e vediamo tutti i giorni che esistono sorrisi più espressivi di altri, naturali e rilassati, e sorrisi più finti, professionali e soprattutto che non c’è niente di peggio per comunicare negatività dell’assenza di un sorriso. Ma io sono convinto dalle mie esperienze coi miei pazienti che nella quasi totalità dei casi le persone non sorridono per via di denti maldisposti, denti storti, denti non allineati, denti lesionati, denti di un brutto colore o di una terribile combinazione di denti macchiati, denti malformati o per assenza di alcuni denti. Quest’abitudine di non schiudere le labbra nel sorriso per non mostrare il deficit dentale si radica così fortemente che spesso, dopo che son stati ricostituiti forma, colore e allineamento dei denti nella combinazione vincente per un bellissimo sorriso ci si accorge che è necessario un lasso di tempo perché la persona sorrida spontaneamente, esplicando la nuova potenzialità di comunicazione positiva che gli è stata messa a disposizione. E allora si è imparato a rifinire le costruzioni creative di un bel sorriso ottenute con un accurato lavoro di ortodonzia estetica invisibile o di faccette e/o corone integrali di porcellana. Velocizziamo la padronanza di un sorriso gioioso ed espressivo con un ricondizionamento rapido, un breve training effettuato in studio: in meno di dieci minuti, con l’aiuto di appropriati stimoli neurali, avviene il miracolo della trasformazione permanente da un ammiccamento a labbra chiuse ad uno splendido sorriso.

Odontoiatria estetica e odontoiatra estetico

Ma basta quanto sopra a definire e riconoscere con tranquillità un odontoiatra estetico (termine equivalente a quello di dentista estetico)? Dobbiamo aggiungere alle caratteristiche enunciate prima ovvero competenza scientifica e tecnica: senso artistico, qualità umane di relazione, una connotazione di abilità psicologica interattiva per interpretare la percezione di sé dal paziente e conferirgli un sorriso corrispondente ad essa (leggi il paragrafo successivo sul sorriso individualizzato).
 

Il team e la tecnologia di odontoiatria estetica

Ma ancora non basta: mentre per un pittore abile per tecnica e dotato di senso artistico possono essere sufficienti per esprimersi una tela, dei colori, dei pennelli e una stanza luminosa un dentista estetico preparato scientificamente e tecnicamente, artista, psicologicamente sensibile e dotato di qualità umane, circondato da un team motivato, ha necessità di scegliere, predisporre e dispiegare la migliore tecnologia del momento. Per fare un esempio è impossibile creare o disporre nel sorriso denti-gioielli senza un sistema di ingrandimento ottico adeguato, che siano dispositivi ad occhiale o microscopi veri e propri. E comunque ambienti e dispositivi, strumenti elettronici e materiali innovativi, sorgenti luminose di qualità, tutta la tecnologia sarà a disposizione di tutti i medici odontoiatri del team del dentista estetico, competenti su tutti gli ambiti possibili delle cure dentali, ma particolarmente versati su branche particolari: per esempio l’estetica delle gengive sarà programmata concordemente nel team, ma eseguita e curata nei dettagli dal dentista parodontologo.

 

Conclusioni sull’odontoiatra esperto in estetica del sorriso

Possiamo quindi finalmente concludere. Il dentista esperto in cosmetica del sorriso deve essere particolarmente preparato nei vari campi dell’odontoiatria per conoscere tutte le possibilità e le varianti di trattamenti alternativi e competente scientificamente e tecnicamente. Può, deve e vuole sapientemente scegliere tra le varie opzioni che la modernità gli porge: ortodonzia invisibile, sbiancamento dentale, rimodellamento dei denti naturali (remodeling), riscolpitura con accorte aggiunte di vetroresina estetica modellata e applicata ai denti direttamente in studio (recontouring), applicazione di sottilissime faccette in ceramica  o, in casi particolari e selezionati, di faccette in vetroresina, rimodellamenti del disegno gengivale, filling delle labbra moderati ma talora opportuni, interventi di chirurgia ortognatica, uso di botrox per rimodellamento di masseteri ipertrofici e quant’altro di asseverata scientificità.

 
 
Sa cogliere le istanze umane e psicologiche della persona che gli si rivolge per consulenza di odontoiatria estetica con un’attenzione ed un tempo adeguato aiutandola a scegliere tra le possibilità su esposte. Dà fiducia alle persone anche mostrando propri lavori precedenti (nel rispetto della privacy) o eseguendo su foto ben riprese delle simulazioni del sorriso futuro con programmi grafici di morphing  e realizzando quando necessario e richiesto, ovvero sempre nelle ricostruzioni del sorriso estese a numerosi denti, delle simulazioni anche portabili provvisoriamente dette mock-up o mascherine di prova: le scelte saranno così condivise e fonte di soddisfazione per il team intero in cui, ricordiamo, dev’essere accettato e integrato pienamente anche il paziente durante le fasi di realizzazione del sorriso nuovo.
 
Dispiega tecnologia adeguata e coordina i componenti del team ognuno con le sue specifiche abilità nel raggiungimento di un obiettivo comune e condiviso con le persone in trattamento.

La mia speranza è di aver fornito all'attento lettore  sufficienti parametri perché, se interessato all'estetica dentale, non abbia più problemi ad individuare autonomamente il professionista adatto.

L'estetica dentale individualizzata. Cenni sull'analisi del sorriso.

Percezione psicologica individuale del sorriso ideale.

Le variazioni della forma dei denti insieme ad altre di grandezza dei denti, lunghezza dei denti e colore dei denti possono conferire alla composizione estetica del sorriso il senso di bellezza soggettivo ricercato dal paziente. Questo corrisponde grossomodo all’espressione psicologica del sorriso più adatta alla percezione che la persona ha di sé.

Ci sono caratteri fisiognomici importanti nella forma e nella disposizione dei denti. Essi possono essere stati percepiti in modo diverso in epoche e in paesi diversi. Quindi qui ci interessiamo esclusivamente ai nostri attualissimi tempi senza ovviamente esprimere alcun giudizio su di essi.
Come vedremo più avanti un canino appuntito o rispettivamente un po'stondato in punta può conferire già da solo, con così poca apparente varianza, una fisiognomica diversa.
 Ho letto, nelle mie ricerche, degli aspetti cabalistici della forma e disposizione dei denti, degli aspetti magici, degli aspetti deterministici di vicende familiari e psicologiche sui denti e chiunque di voi potrà trovarne varietà di parere navigando sul web.
Dal punto di vista antropologico non sono di derivazione lombrosiana e mi rifiuto di pensare che caratteristiche fisiche espressive di qualsiasi tipo possano essere collegate  ad aspetti sociorelazionali in corrispondenza biunivoca. Posso però ammettere, in base alla mia aneddottistica esperienza la possibilità che un'espressione alterata da caratteristiche dentali e del volto possa influenzare caratterialmente l'evoluzione psicologica. È in fondo l'eterna favola del volere la giovinezza e la bellezza e del non volevi rinunciare in età avanzata o meno che può influenzare financo l'adolescente o il giovane fragile che riconosca aspetti vecchieggianti nel proprio viso come, per esempio, mancanze congenite di denti o retrusione mascellare. Quanti esempi in letteratura: Il Faust, Il ritratto di Dorian Grey, la regina Grimilde di Biancaneve, Peter Pan etc etc
Questo aspetto appena descritto dà alla prestazione di estetica dentale una valenza psicoumana che io considero molto importante nella nostra epoca , fatti salvi ovviamente i casi patologici di dismorfofobia da curare in ambito psichiatrico.
Il medico dentista estetico qualificato, anche in conseguenza della valenza psicologica del suo lavoro, non può lavorare solo ma  deve saper formare e dirigere un team preparato: lui sa che per ottenere risultati ottimali il lavoro di squadra è fondamentale. Non ci riferiamo adesso solo al personale di studio per l'assistenza alla poltrona e la segreteria e al laboratorio del ceramista odontotecnico che sono parte integrante del team in misura fondamentale. Vogliamo sottolineare la necessità, sempre ma soprattutto nei casi complessi e più lunghi, che il team dentistico incorpori il paziente stesso in una interazione reciproca continua.
Per esempio valutando insieme modifiche del sorriso, variando anche minimamente la posizione dei denti in un trattamento ortodontico invisibile. O decidendo, scegliendo insieme, la forma e il colore che avranno i denti con le faccette in porcellana: si possono considerare forme di incisivi centrali con angoli quadrati, arrotondati o quadrato-rotondo, forme di incisivi laterali con angoli quadrati, quadrato-rotondo o arrotondati, canini con angoli quadrati, arrotondati o appuntiti.
Non esistono anche per questo motivo denti perfetti standardizzati per tutti i sorrisi. Quei sorrisi "perfetti" che molti pazienti temono vengano loro eseguiti, perché sanno che saranno evidenti come denti falsi.
Forma, colore e disposizione dei denti devono essere conformi alla personalità della persona. Possiamo ottenere un sorriso giovane o per lo meno giovanile con denti dall’aspetto sportivo e sbarazzino conferendo loro, magari, un tocco di dominanza intrigante appuntendo i canini. Ma anche un sorriso dominante o un sorriso naturale compiacente, piacevole e non potenzialmente minaccioso. Oppure un sorriso da modella, semplice, piacevole e naturale cui eventualmente aggiungere piccole o piccolissime irregolarità per un tocco d’intriganza. E ancora un sorriso potente, aggressivo e forte. O un sorriso normalizzato all’età, che mostri moderatamente, ma realisticamente, un grado di consumo e di usura.
 
Le regole codificate sono utili, ma non bastano: sarebbe come pretendere che  gli allievi di una scuola d’arte, avendo imparato le stesse regole, siano tutti dei grandi artisti.
 
Ancora un esempio: si sa che incisivi centrali prominenti e marcati sono rapportati alla gioventù perché sono naturalmente così nell’infanzia,  quando  questi denti permanenti di solito primi a spuntare vengono percepiti rispetto al viso ancora piccolo e ai vicini denti da latte  smaccatamente grandi ed evidenti. Incisivi centrali ben rappresentati possono quindi evocare gioventù, calore, tenerezza e passione conferendo una nota sexy al sorriso e sarebbero ideali con labbra carnose (se non ci sono sarà peraltro possibile progettare un lipofilling o un filling o riempimento delle labbra con prodotti reversibili) ma sarebbero mal progettati in un viso con un naso largo o con labbra strette, in cui questi incisivi sarebbero più gradevoli se slanciati e sottili.
 
Un altro esempio? Disporre gli incisivi laterali livellati sulla stessa linea degli incisivi centrali e dei canini o leggermente più corti con un margine incisale più alto rispetto a quello dei centrali non è cosa trascurabile. Nel primo caso il sorriso avrà un aspetto più sofisticato, un aspetto maturo ed intelligente perché evoluto rispetto al disallineamento dei denti nell’infanzia, quasi canonico durante la permuta dentale: poiché conferisce all’intero viso un aspetto saggio e maturo questa composizione dev’essere meditata e confrontata col paziente prima di attuarla sia in ortodonzia che in ceramizzazione estetica dei denti. Viceversa, la seconda opzione conferisce un aspetto sportivo, è una via di mezzo con incisivi centrali importanti un po’ meno che nel sorriso adolescenziale, quindi comunque giovane, energico, entusiastico, ma anche rilassato e informale: forse è la composizione più adatta alla media dei casi.

E le varianti sono tante: su un viso con naso largo è meglio se i denti distraggono percettivamente dalle dimensioni trasversali del naso e se sono stretti sono ben appropriati. Analogamente in un viso troppo lungo: meglio denti più larghi per far apparire il volto meno affilato. La percezione estetica può essere ingannevole per un profano: quante volte abbiamo, purtroppo, visto visi rovinati da una riduzione chirurgica del naso quando il problema estetico era invece in un mento troppo arretrato che faceva solo “sembrare” il naso troppo lungo? Non esistono regole facili quindi e ogni problema percepito di estetica del volto e del sorriso come localizzato in un solo punto va invece considerato in un contesto generale guidati dalla conoscenza della interpretazione percettiva piuttosto che solo dalle geometrie assolute.