Indicazioni per le faccette

Indicazioni moderne all'uso di faccette in ceramica

 

Le indicazioni iniziali si sono ultimamente, grazie all’esperienza ed agli studi, ulteriormente allargate. 

Possiamo condensarle in quattro grandi categorie:

  1. Denti discromici resistenti allo sbiancamento.
  2. Denti dismorfici ovvero da modificare nella forma
  3. Restauro esteso di denti fratturati, traumatizzati, erosi, usurati
  4. Riallineamento dentale di uno o più denti fino alla composizione estesa del sorriso ovvero uso di faccette su un numero importante di denti (fino a dodici).

Considereremo quindi queste quattro categorie una per una.

Denti discromici resistenti allo sbiancamento

Questa frase è un’implicita risposta alla domanda: per correggere un colore non estetico dei denti è preferibile usare le tecniche di sbiancamento dentale o usare le tecniche del restauro ceramico con faccette? Possiamo distinguere alcuni casi diversi tra loro. In caso di denti sufficientemente ben disposti e integri ovvero denti il cui difetto risiede solo nel colore scuro o ingiallito è preferibile ricorrere innanzitutto alle tecniche di sbiancamento dentale professionale: se le tonalità da recuperare non fossero molte il trattamento sbiancante dovrebbe essere sufficiente nella stragrande maggioranza dei casi. Se invece ci trovasse nell’evenienza di denti con colore molto compromesso sarebbe bene comunque far precedere l’apposizione delle faccette da alcune sessioni di trattamento sbiancante: infatti le faccette sottili sono anche piuttosto trasparenti e potrebbe occorrere uno spessore maggiore delle faccette per essere certi di mascherare un elevato inestetismo cromatico dei denti. Questo non sarebbe un problema se, per via dello spessore delle faccette, non fosse spesso necessaria conseguentemente una limatura di diversi decimi di millimetro della superficie naturale dei denti onde non avere denti troppo sporgenti. Infatti, il principio generale della ceramizzazione estetica dei denti è che quando si appongono faccette di spessore superiore alla norma si deve prima preparare loro un alloggio sottraendo spessore allo smalto naturale. Quindi, ripetiamo, in caso di discromia dentale lieve (denti scuri, ingialliti o macchiati) uno sbiancamento dentale, magari ripetuto più volte, è sufficiente a donare un sorriso di un bellissimo bianco. In caso di discromia dentale grave uno sbiancamento dentale è comunque opportuno perché prepara le superfici del dente, rese così meno scure, a ricevere delle faccette normalmente sottili che doneranno un nuovo sorriso splendidamente bianco senza la necessità di rimuovere smalto naturale dalla superficie dei denti. Ripetiamo, per evitare una mutilazione eccessiva dello smalto naturale anche i denti molto scuri potenzialmente resistenti allo sbiancamento vanno trattati, prima dell’apposizione di faccette, con le tecniche di sbiancamento professionale con lo scopo limitato ma importante di ridurre l’entità della discromia. È questo il tipico caso dello scolorimento da tetracicline di grado elevato: si sa in partenza che i denti con forti macchie a bande da tetraciclina possono diventare denti splendidamente bianchi solo se rivestiti da faccette in porcellana. 

Denti dismorfici: le faccette possono modificare la forma sgraziata dei denti

Le faccette in porcellana possono donare modifiche positive in denti con difetti di forma molto penalizzanti per l’estetica del sorriso. Per esempio, nelle microdonzie, negli incisivi laterali non solo più piccoli ma a forma appuntita come nei conoidi, chiudendo spazi interdental i ampi o triangolari, migliorando la lunghezza di denti troppo corti, donando maggior prominenza a denti frontali inclinati verso l’interno.

Restauro esteso di denti traumatizzati ovvero denti fratturati, denti usurati

I denti con fratture di una parte rilevante della corona possono essere vantaggiosamente restaurati con faccette estese piuttosto che con corone complete come veniva e purtroppo viene ancora spesso attuato, magari dopo devitalizzazione dell’elemento. E nei casi in cui la devitalizzazione è stata resa necessaria dall’esposizione o dal trauma della polpa dentaria, a meno che la distruzione della corona non sia davvero severa, non c’è ragione di eseguire corone complete. Da tenere presente che le faccette, alternativamente ad estese ricostruzioni dirette in studio con resine composite, sono nettamente preferibili non solo per l’estetica ottimale ma anche perché ricostituiscono il corretto funzionamento del dente in quanto a trasferimento delle sollecitazioni e delle deformazioni indotte dal carico masticatorio. Le faccette in ceramica possono cioè aumentare in modo sostanziale la resistenza meccanica della corona dentaria lesa. Questo dato derivante da studi di laboratorio ben condotti da Andreasen e Magne devono essere tenuti ben presenti quando le persone in età matura chiedono un trattamento estetico perchè i loro denti, tra l’altro, mostrano uno smalto crettato e/o assottigliato perché usurato e quindi conferente un abbassamento notevole della saturazione del colore quando non un ingiallimento grigiastro dovuto alla maggior visibilità della dentina sottostante. Mentre la motivazione estetica in queste persone può essere molto forte coesiste sempre una certa ritrosia ad un intervento invasivo sui denti. Ma se questi denti sono sufficientemente ben disposti il loro trattamento con faccette in porcellana non è semplicemente un trattamento estetico ma un vero e proprio restauro funzionale che assicura una migliore risposta del dente alle sollecitazioni meccaniche. Se i denti da restaurare presentano tracce cliniche di usura da bruxismo e la visita gnatologica lo conferma i restauri andranno comunque protetti durante il sonno da niteguard, ovvero docce occlusali in resina acrilica che hanno la funzione di assorbire e distribuire le forze parafunzionali del bruxismo, impedendo la frattura delle ceramiche. Se aveste usato in precedenza avrebbero impedito anche l’usura e/o le fratture parcellari dei denti naturali!
Un’indicazione particolare è il “ringiovanimento” di protesi fisse datate. Se la persona ha rivestito con corone i propri denti nel passato e queste corone sono invecchiate solo esteticamente per deterioramento del materiale resinoso che veniva usato tempo fa per mascherare l’oro della protesi è possibile incollare a queste vecchie resine delle faccette nuovo “rilaminando” la corona. Una nuova faccetta di ceramica può essere incollata su corone dentarie protesiche ancora valide per tenuta, ma corone datate perché rivestite con le ceramiche di una volta, opache e “false” perché non corrispondenti agli attuali concetti di estetica dentale. In questi casi è possibile grattare via parzialmente la vecchia ceramica e sostituirla con una nuova adeguata, per esempio, ad uno sbiancamento dei denti naturali contigui.

Riallineamento dentale di piĆ¹ denti fino a comporre un nuovo bellissimo sorriso

È possibile il riallineamento dentale di uno o più denti fino alla ricomposizione estesa del sorriso con l'uso di faccette su un numero importante di denti (fino a dodici).
Frequentemente ci viene chiesto un puro riallineamento dei denti, non ci sono quindi problemi di colore né di lesioni importanti dei denti o malformazioni dei denti e la persona ci chiede la soluzione più rapida: ortodonzia invisibile o ortodonzia immediata con faccette? La pubblicità sanitaria su Internet, sulle riviste e sui canali televisivi può generare confusione. Abbiamo notato che alcuni casi che vengono mostrati con soluzioni discrete e veloci non sono casi veritieri, impossibili da trattarsi in modo immediato per l'eccessivo affastellamento dentale dovuto spesso ad un diametro d'arcata troppo stretto. e' un trattamento particolare, da non generalizzare. Ne abbiamo fatti molti anche noi quando indicato, ma non sono i casi più frequenti e non ne deve scaturire una regola generalistica. Si sa che la spinta a rivolgersi ai trattamenti estetici dentali può essere fortemente emotiva e la persona, di conseguenza, desidera essere esaudita velocemente. Il professionista può essere coinvolto dall’emotività del paziente e non avere la fermezza di informare accuratamente su vantaggi e svantaggi di soluzioni apparentemente veloci, ma aggressive sulla superficie dei denti. Abbiamo sempre sostenuto e sosteniamo che i principi etici sono alla base del rapporto medico paziente e questo vale ovviamente anche nel caso della odontoiatria estetica. Il “Primum non ledere” (Innanzitutto non fare del male) deve rimanere il principio guida più importante, un imperativo della condotta medica. Nelle nazioni o negli studi dentistici dove non è praticata l’ortodonzia invisibile, in alternativa ad un trattamento ortodontico con “ferretti” visibili, una persona può scegliere fin dall'inizio preparazioni aggressive sui denti, fino alla devitalizzazione, finalizzate alla ceramizzazione con corone o faccette. Oggi i trattamenti ortodontici invisibili seguiti da faccette permettono di evitare queste preparazioni anche se il trattamento sarà ovviamente molto più lento.

Le preparazioni dentali aggressive devono trovare una limitazione a casi molto particolari salvo un’esplicita richiesta del paziente, ben informato, che privilegi un trattamento immediato con faccette di una sola settimana rispetto ad un tartatemnto con previa ortodonzia e poi faccette che può durare mesi. Come dicevamo ora che sono disponibili tecniche di ortodonzia invisibile come l’ortodonzia linguale e le mascherine termoformate trasparenti come quelle Invisalign è nella correttezza del dentista estetico proporre di allineare meglio i denti prima di procedere con le faccette per preservarne il più possibile la struttura originaria. Se l’affollamento dentale fosse lieve e concomitassero usure invecchianti dello smalto, scolorimenti, denti di forma scorretta o altri difetti deturpanti dei singoli denti si potrebbe evitare senzaltro l’ortodonzia e ricorrere decisamente alla ceramizzazione con faccette estetiche. Esistono ovviamente casi intermedi in cui la decisione deve essere presa volta per volta, ma il concetto fondamentale è che le preparazioni aggressive del passato aprioristiche dovrebbero essere evitate senza una chiara informazione al paziente circa 1) la possibilità di effettuare prima un allineamento con ortodonzia 2) di una differenza più o meno rilevante sul tenore estetico finale dell’intervento, se effettuato in un un modo o nell'altro.